Carissimi associati nell’ultimo comunicato emesso a seguito del DPCM del 9 marzo 2020 terminavo lo stesso con una raccomandazione che vado a riportare: "la Federazione raccomanda serietà e senso di responsabilità negli spostamenti perchè siano effettivamente dettati da situazioni di necessità e invita ad attenersi scrupolosamente a quanto previsto non solo dai DPCM, ma anche da eventuali ordinanze di Autorità locali."
Quella che stiamo vivendo è una situazione straordinaria, che fino a qualche giorno fa era solo la trama di qualche film catastrofico di serie B, oggi è una drammatica realtà a cui dobbiamo far fronte con razionalità e calma. Mi sembra evidente che le ultime notizie che arrivano da Codogno ci dicono che non ci sono più contagiati quindi significa che le misure draconiane adottate stanno funzionando. E’ vero siamo in presenza di una pandemia ma possiamo uscirne fuori se siamo tutti SERI e RESPONSABILI.
La Federazione si è attenuta pedissequamente a quanto riportato dal DPCM del 9 marzo 2020 e non abbiamo l’autorità per intervenire su altre situazioni.
E’ stato detto che possono svolgersi gli allenamenti dei patentati agonisti della Federazione perché lo dice il DPCM altresì POSSIAMO CONSIGLIARE ai nostri atleti, vista l’emergenza e per non mettere in difficoltà le strutture, di non allenarsi sino al 3 aprile 2020.
Ma, perdonatemi, con un consiglio del genere sto offendendo i miei tesserati perché ritengo che in questo momento abbiamo tutti la sensibilità di capire cosa va fatto e cosa non va fatto.
La Federazione NON HA l’autorità per chiudere un circolo ippico può invece, come è stato fatto precedentemente, sospendere tutti gli eventi federali e le competizioni sportive agonistiche e le manifestazioni ludico sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato.
La Federazione NON PUO’ entrare nel rapporto che esiste tra centro ippico e il proprietario/possessore del cavallo a pensione. Abbiamo precisato che le attività necessarie per accudire e muovere il proprio cavallo, e quindi garantirne il suo benessere, ed evitare ripercussioni sulla sua salute, possono rientrare nello “stato di necessità” previsto dal DPCM, e ciò giustificherebbe lo spostamento "casa centro ippico". Ma anche in questo caso facciamo affidamento al senso di responsabilità del centro ippico e dei proprietari. Se il centro ippico è in grado, come è in grado, di accudire e muovere il cavallo NON C’È BISOGNO che il proprietario/possessore del cavallo vada al circolo. Sarà il titolare del Centro Ippico che qualora il cavallo presenti delle problematiche avvertirà il proprietario che dato lo "stato di necessità” potrà recarsi presso il circolo ippico. Quindi POSSIAMO CONSIGLIARE ai centri ippici, sino al 3 aprile, di limitare le entrate ai propri utenti solo ad effettivi e comprovati casi di necessità.
Carissimi amici Antini ai nostri nonni, ai nostri bisnonni una mattina hanno chiesto di partire per la guerra e molti non sono tornati. A noi cosa stanno chiedendo: di stare 20 giorni a casa con i nostri cari, con le nostre comodità e con anche cibo a volontà.
E’ così un grande sacrificio? Non penso.Viva l’ Italia!!!!
#iorestoacasa
P.S. Resto a Vostra disposizione il mio numero è +39 346 6856416